Toh! Che sbadato! C'è anche lo Zx81!!!

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Quello che di solito mi fa arrabbiare di me stesso è dimenticare qualcosa a cui poi ci tengo particolarmente, proprio come accade con i fratellini Sinclair ZX80 e ZX81, dei quali ne sono sempre rimasto affascinato anche se poi, nel caso fossi stato possessore in età adolescenziale, di sicuro sarebbero stati fonte di imprecazioni e bestemmie da primato mondiale!

Ma con l'età che avanza anche le idee iniziano a farsi più chiare e la maturità (forse) prende il sopravvento.

Infatti era da tempo che pensavo sempre di affacciarmi attraverso il web, sulle realtà retrogaming iberiche per vedere se i piccoli 8 bit in questione di casa Sinclair erano ancora oggetto di interesse per quanto riguarda la programmazione, ed ecco che le sorprese erano proprio dietro l'angolo come dei fantasmi che inseguono la nostra vita fino a conviverci.

E a proposito di fantasmi, una delle sorprese che mi attendeva era proprio un titolo di cui la famiglia Pac Man ne andrebbe fiera. Quale potrebbe essere l'incubo peggiore di un povero fantasmino digitale che ha svolto la sua brillante carriera ad inseguire limoni gialli mangia punti? Semplice! Ritrovarsi al posto del limone!!!

One Little Ghost, è in sintesi una versione inversa e con visuale isometrica del Pac Man, che ricorda molto il più blasonato e storico Pac Mania, ma questa volta il protagonista da guidare non è Mr limone ma bensì uno degli sfortunati fantasmini che si ritroverà lui stesso a dover mangiare tutte le pilloline lungo il labirinto cercando di non entrare in contatto con i Pac Man Neri (oddio!! Sorpreso ) per non perdere energia spiritica preziosa, rappresentata da una barra in alto allo schermo. Come la tradizione vuole pero', anche il fantasmino puo' contare in suo aiuto sulle super pillole, quattro in tutto per ogni labirinto, che gli consentono per pochi secondi di poter inseguire i Pac Man neri, che dalla paura diventano bianchi (uff!! Indeciso ), e di consuetudine mangiarseli, avendo così la possibilità di proseguire indisturbati nel completamento del livello.

I comandi sono molto semplici, quattro tasti per le quattro direzioni, mentre la grafica è veloce e funzionale nonostante l'utilizzo dei caratteri grafici che la rende piuttosto grossolana, ma Bob Stuff ha saputo rendere bene l'idea di quanto accade sullo schermo con velocità e fluidità fuori dall'ordinario.

Il gioco richiede, come ci si aspetta ovviamente, un'espansione di memoria a partire dai 16Kbyte.

Chi è che ha fatto domande sulle prestazioni sonore??? Arrabbiato

 


Uno dei paradossi più grandi, potrebbe essere quello di vedere un videogioco sviluppato per la grafica virtuale come lo storico Asteroid, sullo schermo di uno ZX81....Bob ha fatto anche questo!!!

Impact è una trasposizione veloce e divertente, nonché precisa come la fisica bidimensionale tipica di Asteroid vuole.

E' incredibile come attraverso la maestria nell'utilizzo del charset dello ZX81 sia stato possibile generare un gioco simile con un gameplay garantito, progressivo e fluido, da tenere incollato il giocatore allo schermo per molto tempo.

Ogni elemento tipico dell'arcade originale a cui è ispirato, è presente, anche con qualcosa in più; infatti fra i comandi, peraltro ridefinibili, c'è anche quello per frenare la navicella e per permettergli di fare un balzo spaziale che con valori random, la fa svanire dal punto in cui si trova per farla ricomparire altrove. Ovviamente questa mossa ha anche delle controindicazioni in quanto, se la navicella ricompare nell'esatta traiettoria di imminente impatto con un asteroide o frammento di esso, vi sarà l'inesorabile sua distruzione.

 

Come per One Little Ghost, anche questo Impact necessita di un'espansione da almeno 16K, ma oggi vi sono interfaccie di diverso tipo coma la ZXPAND-81, che consentono ad uno ZX81 di avere ben oltre 16K di memoria nonché altre funzionalità un tempo riservate per pochi eletti.


E come diceva il conduttore Corrado in TV "non finisce qui", perché questa volta passiamo dai giochi d'azione a quelli di logica, che vedranno il giocatore perso davanti allo schermo a sudare freddo per cercare di incastonare dei mattoncini nel modo giusto e nel minor tempo possibile.

Uno di questi rompicapo digitali sviluppati sul piccolo ZX81 è Noir Shapes, una sorta di "Tetris multidirezionale" dove, sotto la simpatica supervisione di uno stilizzzato ma sorridente Sir Clive, il giocatore dovrà incastonare nel modo giusto un numero definito di mattoncini di diverse forme per completare un'altrettanta figura sottostante per poter poi passare al livello successivo.

E' uno di quei rompicapi che spesso ti lasciano in una fase di stallo, ma non ti fanno staccare dal tentativo di completarlo.

E' chiaro anche in un caso simile la cura maniacale che è stata dedicata per ogni dettaglio, ma anche la richiesta necessaria di 16Kbyta di RAM per poter far girare il gioco.

Di una cosa sono certo, che passerete molto tempo davanti a questo puzzle game.


 

Scrutando ancora nel sito di Bob's Stuff, ho notato che vi sono alcuni titoli risalenti fino ad un paio di anni fa, ma di cui non se ne è fatta parola in queste pagine, titoli che variano dalla categoria "maze" a quella "logic",citando alcuni nomi come Miner Man, una variante del famoso Boulder Dash ma con elementi da puzzle game!

Altro titolo più rilevante è l'avventuroso Virus, nel quale impersoniamo una sorta di disinfestatore impegnato nell'impedire che i bacelli di un virus sparsi per tutto il laboratorio a seguito di un'esplosione, si diffondano all'esterno.

Il gioco ricorda come struttura Alien Breed con visuale dall'alto, in cui dovremo stare attenti a raccogliere chiavi per aprire porte, munizioni per il nostro fucile ed evitare contatti con i bacelli del virus, che possono assumere anche grandi dimensioni.

Un arcade frenetico che non mostra minimamente i limiti del piccolo ZX81.

Infine non poteva mancare fra le opere di Bob, un puzzle game che prende ispirazione tra Tetris e Puyo Puyo, chiamato Domin8tr1s....non ho sbagliato a scrivere, il nome è proprio questo, nel quale il giocatore deve allineare tre simboli uguali dello stesso colore e numero per fare punti e azzerare man mano l'accumularsi dei vari mattoncini che inesorabilmente discendono dall'alto dello schermo.

A questo punto il mio viaggio dentro la macchina Sinclair giunge per ora al termine concludendo ancora una volta che nello sviluppo di un videogame, la mancanza di colore non è un limite, l'impossibilità di ridefinire il charset non è un limite, la mancanza di suono non è un limite, mentre i limiti vengono posti dalla mancanza di ottimizzazione da parte dei programmatori ai quali spetta soprattutto il compito di garantire gamplay pulito e fluido, nonché divertimento.

E quindi divertitevi!

Per scaricare liberamente e provare i giochi elencati questo è il sito di riferimento: http://www.bobs-stuff.co.uk/index.html

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